“In questo 2021 Roma sarà chiamata a eleggere il nuovo Sindaco, che sarà anche Sindaco della Città Metropolitana noi del Partito Democratico giudichiamo fallimentare l’operato dell’amministrazione uscente di Virginia Raggi”.
Lo dichiara Federico Ascani, Capogruppo del Centro Sinistra in Città Metropolitana di Roma Capitale, intervistato a Radio Roma Capitale.“Il PD sta tornando protagonista della vita sociale della Capitale – prosegue Ascani – con un’azione politica a 360 gradi sul territorio, in particolar modo in favore dei più deboli. Tra le tante iniziative in campo da parte dei molti militanti romani, ne voglio ricordare un paio a titolo esemplificativo: quelle di Yuri Trombetti e Carla Fermariello sulle questioni delle case popolari, delle periferie, delle nuove povertà a causa della pandemia e delle povertà estreme, tra cui i senza dimora. Tornando sull’appuntamento elettorale per Ascani il metodo migliore per scegliere il candidato Sindaco di Roma per il centrosinistra è quello di dare voce ai cittadini attraverso le primarie: “non è l’unico strumento ma è una realtà ormai consolidata di questo Partito, è da tenere in considerazione, spesso criticate, ma che penso siano utili all’occorrenza per costruire un progetto vincente e a contatto diretto con il territorio.”Nell’intervista focus sul ruolo di Capogruppo che il consigliere ha così illustrato: “Svolgere il ruolo di Capogruppo nel PD è molto impegnativo, dato innanzitutto il fatto di esserlo in rappresentanza di un Partito vero, strutturato e composto di varie anime impegnate continuamente in un processo di sintesi”. “Il Partito Democratico – sottolinea Ascani, tonando a parlare di Roma – differisce in tutto rispetto all’operato portato avanti fino a questo momento dal Sindaco Raggi, ad oggi composto di sole promesse e disastri reali come quello per esempio compiuto nella gestione dei rifiuti, ambiti dove non sono concessi errori. Ma non solo, Roma secondo noi merita uno sviluppo importante in tema di cultura e di turismo, anche per dare un ritorno economico, un respiro, verso quelle categorie messe in difficoltà dall’attuale crisi generata dalla pandemia.”