Una lezione di educazione civica attiva è quella che domattina sarà attuata presso la sala consiliare del Comune di Ladispoli durante la quale i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Corrado Melone” presenti, insieme a quelli in collegamento video
dalla classe, incontreranno i candidati alla carica di Sindaco: Alessandro Grando, Silvia Marongiu, Alessio Pascucci e Amelia Mollica Graziano.Alle ore 10.00 circa, in diretta streaming sulla pagina Facebook di Centro Mare Radio, condivisa sulla pagina ufficiale della Scuola, i ragazzi, sotto la guida del giornalista Fabio Bellucci che farà da moderatore, si confronteranno con i quattro candidati ponendo loro domande sul loro programma e chiarendo le proprie aspettative in quanto giovani cittadini ancora non votanti.La sala sarà aperta al pubblico, ma eccetto i candidati, i meloncini ed il moderatore dell’incontro, nessuno potrà intervenire. Le domande saranno poste in diretta, ma anche in remoto dagli studenti rimasti in classe e che non hanno potuto essere accolti nella sala che da anni presenta problemi di sicurezza che limitano la capacità di accoglienza a 99 persone.Questo è un esempio di “Buona Scuola”, un caso di capacità di rendere coinvolgente una disciplina importantissima per la vita civile, ma a volte arida perché basata su leggi purtroppo spesso poco o per nulla conosciute. Invece l’incontro con chi si propone a governare la città, renderà chiaro a tutti, prima fra tutti proprio ai candidati, cosa sia un sindaco e cosa debba fare per migliorare le condizioni di vita dei cittadini, nella fattispecie i nostri giovani che arriveranno al voto solo per la prossima tornata elettorale.L’evento, avrà una “replica” per la cittadina di Cerveteri lunedì prossimo con i candidati alla carica di sindaco di Cerveteri (Annalisa Belardinelli, Elena Gubetti e Gianni Moscherini) ed i ragazzi della “Don Lorenzo Milani”. Un ringraziamento sentito va alle ideatrici degli eventi. Le professoresse Stefania Pascucci e Margherita Ferrazza rispettivamente per la “Melone” di Ladispoli e la “Don Milani” di Cerveteri.A chi polemizza sulla “politica” a Scuola, ricordiamo che se la politica fosse una “cosa brutta” non avrebbe senso insegnare educazione civica. Ma forse chi pensa che la politica non debba entrare a Scuola o si riferisce correttamente alla propaganda senza contraddittorio (che non è politica, ma turlupinamento) o vuole maleficamente che i ragazzi non comprendano il senso della politica, cioè del governo della città, della regione o dello Stato perché così sarà più facile per loro sfruttare l’ignoranza del prossimo ed arricchirsi di denaro o di potere sulle spalle di chi non capisce.