Il progetto dell’Unione Europea Erasmus+ “Road to Green Future”, la strada verso un futuro verde, prosegue con entusiasmo dopo la formazione, insieme ai partner spagnoli, lettoni e turchi, per acquisire competenze nel campo degli approcci ecologici e pedagogici nella sfida contro icambiamenti climatici.
Si procede ora nel lavoro di organizzazione e pianificazione di tutte le attività che dovranno essere svolte con gli studentie che andranno a costituire un vero e proprio programma operativo, anche per i partner europei.
Una delle esperienze più significative della formazione in Spagna è stata la visita del Parco Naturale dell’Albufera,istituito nel 1986, una delle più importanti zone umide d’Europa, a pochi chilometri dal centro di Valencia.
Accompagnati da una esperta guida ambientale, i docenti hanno attraversato tre ecosistemi diversi. Il primo è il lago, sito di conservazione della biodiversità e habitat vitale per numerose specie di uccelli, pesci e piante acquatiche.Intorno al lago si trova il secondo ecosistema, formato dalla palude e dalle sue risaie. Il lago è separato dal mare dalla “Devesa”, il terzo ecosistema del Parco Naturale e uno dei boschi della costa più preziosi del Mediterraneo.
Molto interessante è stato approfondire in che modo la comunità valenziana e le numerose associazioni di volontari abbiano affrontato i problemi ambientali causati dalcrescente sviluppo urbanistico e dell’agricoltura intensiva nella zona circostante, tra i quali gli alti livelli di inquinamento delle acque a causa del rilascio di sostanze chimiche, di rifiuti industriali e di prodotti agricoli chimici. Lo sviluppo urbano e l’aumento del turismo di massa con la costruzione di infrastrutture turistiche, hotel e ristoranti, hanno distrutto habitat naturali e alterato gli ecosistemi del lago. E non ultimi i cambiamenti climatici, tra cui l’aumento delle temperature, la diminuzione delle precipitazioni e la salinizzazione delle acque. Questi cambiamenti hanno un impatto significativo sulla biodiversità del lago e sulle comunità locali che dipendono da esso, ad esempio, la riduzione delle precipitazioni può portare a una diminuzione del livello dell’acqua nel lago, mettendo a rischio gli habitat acquatici.
Per proteggere l’ambiente del lago di Albufera e garantire la sostenibilità dello stesso, sono state messe in atto diverse misure di protezione, dal controllo dell’urbanizzazione conpolitiche di pianificazione che limitino lo sviluppo edilizio nell’area circostante al lago, alla protezione delle risorse idriche, tra cui il controllo della qualità delle acque, il divieto di scarichi industriali e agricoli diretti e il controllo delle sorgenti di inquinamento. Per la protezione delle specie di flora e fauna endemiche, come l’anguilla, il samaruc (un pesce endemico) e altre specie di uccelli migratori, sono stati istituiti programmi di conservazione ed educazione ambientale da adottare nelle scuole. Sono state introdotte restrizioni sulla pesca commerciale e ricreativa per proteggere le risorse ittiche e preservare l’equilibrio degli ecosistemi acquatici, così come sono stati messi in atto piani di gestione agricola sostenibile per ridurre l’uso di prodotti chimici e preservare la qualità del suolo e delle acque sotterranee. Infine, sono stati adottati accordi per promuovere un turismo sostenibile nella zona circostante al lago, che tenga conto della conservazione dell’ambiente e dello sviluppo delle comunità locali.
Da questa esperienza spagnola si rafforza ancora di più la convinzione che l’apprendimento basato sull’esplorazione attiva della natura e dei cambiamenti in atto attraverso attività pianificate, sia la metodologia migliore affinché i nostri studenti possano sviluppare la capacità di comprendere l’impatto delle loro azioni sul mondo circostante e di acquisire consapevolezza per porre in atto comportamenti responsabili e sostenibili a lungo termine.
Il punto di partenza delle attività didattiche sarà quindi una conoscenza approfondita degli ambienti naturali del nostro territorio, l’Oasi naturale Palude di Torre Flavia e la Riserva Naturale di Macchiatonda, due aree costiere protette per la presenza di habitat altrove fortemente compromessi o minacciati. Questi delicati ambienti, ormai danneggiati dalla fortissima pressione antropica, richiedono un impegno attento e costante nell’attività di vigilanza e di conservazione degli habitat e per questo devono diventare punto di riferimento per l’educazione ambientale dei nostri studenti e di tutta la comunità del territorio.
Il Team Erasmus+ “Corrado Melone”