In un Comunicato, Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano Martignano si oppone ad ogni tentativo da parte di Acea Ato 2 di riprendere le captazioni dal lago di Bracciano, anche ai fini di una sperimentazione legata ai progetti della spa legati al PNNR.
Stante che il lago è ben al di sotto del livello ottimale, qualunque prelievo sarebbe estremamente dannoso, oltre che illecito, ed aggraverebbe l’ingente danno all’ecosistema già esistente.
Il Comitato inoltre chiede di sapere (con prove certe) se Acea Ato 2 ha ottemperato alle prescrizioni previste dalle sentenze che disponevano l’installazione di un meccanismo di blocco che deve impedire ogni prelievo al di sotto dei 161,90 slm.
Il Comitato precisa inoltre che è in corso un procedimento penale nei confronti dei componenti del Consiglio di Amministrazione di Acea Ato2 del 2017 (Paolo Saccani ed altri) per disastro ambientale la cui prossima udienza è fissata per il 22 marzo prossimo. Autorizzare prelievi in pendenza del procedimento in corso appare quanto mai anomalo anche dal punto di vista giuridico stante che parte lesa del procedimento sono anche la Regione Lazio, i comuni rivieraschi e il Consorzio Lago di Bracciano.
Il Comitato ritiene che Acea possa indirizzare i suoi investimenti sul recupero delle ingenti perdite senza aggredire ulteriormente un lago che è tutelato a livello europeo che, lo ricordiamo, è riconosciuto unicamente come “riserva idrica di emergenza”. Il PNNR non è per noi una emergenza, è piuttosto un’occasione che va colta per aumentare investimenti senza permettere che da essa possa derivare un ulteriore profitto da un bene comune come l’acqua a danno dei territori.