Come ogni anno, da 14 anni, forse per l’ultima volta, la “Melone” premierà i migliori 100 ragazzi e gli ormai ex studenti che hanno concluso gli esami di Stato conclusivi del primo ciclo di studi ottenendo il massimo della valutazione.
Ogni anno, da 14 anni, ci sarà la solita levata di scudi da parte di chi, pur non contestando l’uso delle valutazioni numeriche da parte dei docenti, non accetta che si riconosca chi si sia applicato, abbia studiato e stia ricevendo una giusta gratificazione. Si tratta di un atteggiamento forse generato dalla falsa idea che i docenti non sappiano valutare gli studenti nel loro complesso o di un ragionamento pericoloso che spinge l’ignoranza a sostenere se stessa. Infatti, vediamo sempre più spesso come l’impegno non sia sufficientemente valorizzato; come studiare sembra essere atteggiamento da snob e leggere o fare i compiti sia un fastidio da eliminare. Questo atteggiamento fa da sponda a chi ha il potere senza meritarlo e non vuole perderlo ed a cui fa comodo nascondere che acquisire conoscenza serva a difendersi, serva a prendere coscienza dei propri diritti, serva a non farsi turlupinare da chi ne sa più di noi, serva a far aprire gli occhi e la mente. Nascondere che studiare serva a non diventare schiavi è molto utile a chi ha bisogno di persone che non pensino. Svalutare, ignorare, svilire chi si impegna nello studio è proprio il modo per mantenere ignoranti i futuri cittadini e conseguentemente manipolarli più facilmente per i propri scopi, spingendoli a credere che esistano nemici inventati per coprire i veri pericoli che spesso abbiamo a casa.
Tuttavia la Scuola dello Stato, cioè dei cittadini, ha il dovere di invogliare allo studio, perché lo Stato ha l’obbligo di agire per il bene dei suoi componenti e quindi deve invogliare a migliorarsi, a mirare sempre più in alto, a non accontentarsi del minimo, ma essere sempre migliori.
Eccoci quindi al viaggio premio dei migliori 100 ragazzi della Scuola e alla “cerimonia dei migliori”, cioè di quei ragazzi che sono stati valutati agli esami di Stato meglio degli altri, ottenendo una valutazione superiore a 9,5. Una cerimonia per festeggiare chi non vorrà essere servo di nessuno, chi ha compreso l’importanza di applicarsi con serietà, chi si è applicato nello studio mentre gli altri giocavano con lo smart phone.
Di seguito la lettera di encomio per questi ragazzi.
<<Carissimo,
Ti esprimo i miei complimenti perché le operazioni degli Esami di Stato conclusivi del primo ciclo di istruzione dell’anno scolastico 2023/2024 si sono concluse evidenziando, nelle valutazioni finali, un risultato che Ti ha condotto ad essere fra i migliori studenti della Scuola, avendo ottenuto la valutazione massima.
È quindi con mio enorme piacere e grandissima felicità che desidero encomiarTi, ma soprattutto ringraziarTi per come Ti sei preparato e per esserTi sempre mostrato desideroso di apprendere, dando prova di possedere quella curiosità che è propria delle persone intelligenti, come Tu indubbiamente sei ed hai dimostrato di essere.
La Tua passione e la Tua serietà, confermandomi la Tua attenzione alla cultura ed all’istruzione, mi rendono molto fiducioso per il futuro della nostra società. Un futuro il quale, se sarà vissuto da persone belle, dentro e fuori, come Te, cioè persone le quali amano la conoscenza e conseguentemente amano il prossimo, sarà certamente migliore per tutti. È, infatti, mia convinzione che lo studio renda forti e sicuri, in quanto permette di comprendere la realtà fisica e le persone che ci circondano, in tal modo assicurando la libertà ed il rispetto dei diritti di tutti. In questa convinzione sono supportato dal pensiero di grandi come Epitteto, che scriveva: “Solo l’uomo colto è libero”, o Aristotele, che affermava: “Gli uomini colti sono superiori agli incolti nella stessa misura in cui i vivi sono superiori ai morti”, o, molto più recentemente, Oriana Fallaci, che asseriva che avere cultura significa anzitutto avere una coscienza civile, per questo occorre fare in modo che chi studia sia consapevole della dignità propria e altrui. Non dobbiamo poi dimenticare quanto scriveva Don Lorenzo Milani, ovvero: <<L’operaio conosce trecento parole, il padrone ne conosce mille: per questo è lui il padrone.>>, o ancora ciò che disse Nelson Mandela: “L’istruzione è l’arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo”.
Non so cosa desideri fare da “grande”, ma sono certo che qualsiasi percorso intraprenderai, con la curiosità, la passione, la determinazione e l’impegno che Ti caratterizzano, Ti consentirà di lasciare un bellissimo e duraturo segno in questo Mondo, spesso triste e cattivo a causa dell’ignoranza e di chi la cavalca. Sarà un Mondo che Tu saprai cambiare con il tuo amore.
“Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”, perciò non desistere mai e ricorda che solo Tu puoi scegliere la Tua strada: nessuno ha il diritto di distruggere i Tuoi sogni!
Nel salutarTi, voglio concludere questo mio messaggio con i miei auguri di felicità per Te, per coloro i quali Ti amano e Ti ameranno e per quanti ami ed amerai. Sono certo che Tu vedrai realizzati tutti i Tuoi sogni per il Tuo futuro, che, non ho dubbi, sarà splendido quanto lo sei Tu!
Buona vita e… ad majora!>>