Una notte di paura e violenza quella del 24 ottobre 2024 a Civitavecchia, dove tre giovani, oggi arrestati dai Carabinieri e dalla Polizia di Stato, avrebbero trasformato un debito di droga in un’escalation di intimidazioni e ritorsioni. I tre sono accusati di danneggiamento seguito da incendio, estorsione e atti persecutori.
Secondo le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia sotto la guida del Procuratore Alberto Liguori e del Sostituto Roberto Savelli, i tre avrebbero incendiato tre automobili e i portoni di due abitazioni, in una chiara strategia di pressione e vendetta. Le vittime, due giovani coetanei, un italiano e un romeno, erano sotto minaccia per saldare un debito di droga.
Dietro questa serie di atti criminali c’era una pianificazione precisa. Il presunto mandante, pur essendo agli arresti domiciliari, avrebbe diretto tutto a distanza, inviando ordini agli altri due esecutori e pretendendo video delle azioni per confermare l’esecuzione.
Le forze dell’ordine, grazie a un’intensa attività investigativa che ha incluso l’analisi di messaggi scambiati tra i tre e le immagini dei sistemi di videosorveglianza, sono riuscite a ricostruire nei dettagli la dinamica dei fatti. Gli incendi, mirati e strategici, erano stati ideati anche per sviare le indagini, colpendo obiettivi apparentemente casuali per nascondere le vere intenzioni.
L’operazione congiunta tra Carabinieri e Polizia di Stato ha permesso di interrompere questa catena di violenze in tempi brevi. Gli arrestati sono stati trasferiti presso la casa circondariale di Civitavecchia, ma, essendo il procedimento penale ancora in fase preliminare, i tre devono essere considerati innocenti fino a eventuale condanna definitiva.
Un risultato importante per garantire sicurezza sul territorio e dare un segnale forte contro ogni forma di violenza e criminalità.