Torna a ruggire il leone della destra, Giovanni Ardita. “Una scelta folle quella di una unica giornata per l’election day – esordisce il consigliere comunale di Fratelli di Italia – poteva essere accettabile se si fosse votato per le sole amministrative, ma accorpare 5 quesiti referendari e le amministrative nella sola giornata di domenica 12 giugno vuol dire voler scoraggiare gli elettori.” Si scaglia, dunque, contro il governo, e chi ha legiferato un election day per la seconda domenica di giugno. “Non riesco ad immaginare come può una persona anziana leggere 5 schede sul referendum della giustizia e poi esprimere il voto per il sindaco, il voto di lista e per i consiglieri. Problema che non è solo riferito agli anziani, lo avranno anche coloro che entreranno in cabina per la prima volta. Immagino l’emozione di un neo diciottenne o anche un ventenne che per la prima volta si recherà al voto, questo causerà lunghe file ai seggi e di conseguenza astensione tra tutti quelli che vedendo le persone in attesa rinunceranno ad un loro diritto, quello di votare. Leggo sui social che la soluzione, proposta da alcuni, sarà quella di indicare agli elettori di non chiedere al seggio le schede sui referendum e – prosegue Ardita - chiedere solo la scheda azzurra per le amministrative. Presenterò un’istanza a Giorgia Meloni, per comprendere quale è la posizione del nostro partito e quali azioni abbiamo svolto per impedire questo pasticcio elettorale.” Sul litorale saranno molti i Comuni chiamati al voto il 12 giugno per le amministrative: comuni dove molti cittadini saranno anche impegnati nelle attività non solo stagionali che con la bella stagione lavorano fino a tardi. Coloro che lavorano nella ristorazione, così come negli stabilimenti balneari rischiano di rimanere penalizzati dall’election day, e potendo votare solo di domenica magari opteranno per l’astensione dopo una giornata di lavoro pieno pur di non mettersi in coda al seggio. “Situazione diversa se si fosse votato anche il lunedi fino alle 15,00. Con questa folle decisione – conclude Ardita - non si rispetta il principio della democrazia, e si nega dopo aver speso tanti soldi per i referendum il diritto ai cittadini di votare che sfiduciati non ritireranno tutte le schede o non andranno proprio a votare.
Giovanni Ardita
Consigliere Comunale FDI
Comune di Ladispoli