Egr. Sindaco Grando, sono trascorsi 14 mesi dall’ultima volta che ho voluto attirare l’attenzione sul
degrado ad Olmetto, e nulla di rilevante è accaduto da allora, neanche la convocazione di un semplice
Consiglio Comunale aperto per discutere la situazione di degrado in cui versa la zona. Rifiuti
abbandonati, fra cui anche Eternit, nessuna fototrappola a porre un minimo freno, furti e disinteresse
verso persone e cose e, come ogni inverno, strade devastate come neanche in zona di guerra se ne
vedono, tanto impraticabili al punto che i servizi essenziali come ambulanze, forze dell’ordine e
scuolabus non possono certo operare in sicurezza specialmente dopo le piogge.
La scusa, non vera, che lei sempre adduce in ogni occasione è ci sarebbe un ricorso di pochi che
bloccherebbe la prosecuzione dell’iter. Io sono fra quei pochi e posso serenamente dire senza paura
di smentita che ciò non è vero in quanto mai è stata richiesta la sospensiva del procedimento proprio
per evitare fermi ma solo stimolare correzioni, evidenziando le cose non vere scritte nei documenti,
come procedure errate, costi gonfiati senza giustificato motivo per i quali il comune si è addirittura
riservato il diritto di poter chiedere pagamento integrale entro 3 mesi, prima ancora di eseguire l’inizio
lavori contro ogni logica o diritto di legge. Tutto ciò a partire dalla gestione del sindaco che l’ha
preceduta.
Dal 2017 il suo approccio non è stato di discutere in modo asettico e civile, ed ho le email che lo
dimostrano, bensì ogni volta lei ha firmato ricorsi autogiustificativi affermando che il comune stava
provvedendo. A cosa stava provvedendo il comune?, a fare esattamente quello che noi avevamo di
volta in volta chiesto ma costringendoci a pagare spese legali per far valere i nostri diritti visto che
non ottenevamo risposta neanche al più banale degli accessi agli atti. E’ successo quando abbiamo
chiesto la VAS prima osteggiata e poi pagata due volte, come è successo per i documenti non
pubblicati che abbiamo dovuto ottenere attraverso un Commissario ad Acta dimostrando senza
equivoco le nostre tesi sulle carenze confermate dalle dichiarazioni scritte del RUP, e da ultimo è
anche accaduto per le tabelle millesimali e le consistenze catastali, mai documentate né conosciute,
che sono state richieste in fretta ad un professionista in maggio pochi giorni dopo il nostro ricorso e
pagate in settembre poco prima dell’udienza, ma che ancora sono oscurate, come buona parte della
procedura attuativa. Invece di una sana trasparenza lei continua con il “vorrei ma non posso per colpa
di alcuni” ma è solo una misera foglia di fico perché in realtà non si è voluto mai dare spazio ad
Olmetto ed il motivo è che è molto più semplice lavorare con singoli costruttori su piani integrati ad
personam che affrontare un serio e democratico processo di realizzazione che deve mettere d’accordo
circa 250 lottisti che però hanno dei diritti specifici visto che si pagheranno tutto da soli. Da qui il
dittatoriale editto di pretendere tutti i soldi subito nel caso i lottisti non si accordino da soli ben
sapendo che i molti costruttori che stanno acquistando sottocosto hanno interesse a ben altre
realizzazioni che non al semplice 0,3mc/mq che invece interessa i proprietari non speculatori. A
rendere chiaro che il piano dei costi sia totalmente errato torniamo a far notare che ancora oggi non è
stato previsto dove le fogne debbano andare a convergere per arrivare al depuratore e non è cosa da
poco relativamente alla progettazione ed ai costi. Tutto questo mentre, intorno, i piani
particolareggiati come km 38 e km 37, come tutta la nuova fascia Aurelia, cambieranno
completamente la fisionomia urbanistica del territorio ma partendo senza soluzioni realmente
organiche e moderne solo perché si è deliberato in modo isterico a macchia di leopardo senza una
visione dei servizi e prova ne è che vorrebbe esigere i soldi dei lottisti dell’Olmetto senza sapere
ancora dove dovranno convergere le fogne o quando pensa che avrà acqua potabile a sufficienza per
circa 2.500 residenti di quella zona. Ulteriore prova è che si continua a deliberare senza alcun riguardo
per prescrizioni della Regione Lazio sulla necessità di attenzione agli aspetti idrici e di depurazione.
I residenti ed i lottisti dell’Olmetto continuano a comminare su strade dissestate nonostante oltre
30.000€ di lavori pagati ma che nessuno ha visto realizzare, e con evidenti disagi nel godimento dei
diritti di cui può godere ogni cittadino di Ladispoli, che già di loro non sono certo quelli di un cantone
svizzero, ma in compenso all’Olmetto, dal 2005, si pagano imposte per case oggetto di semplici
sanatorie accatastate A7 (villino di lusso), e terreni edificabili su un valore circa il 50% superiore al
prezzo di mercato. La gestione di quel territorio è indegna di un paese civile, basti pensare che via
Procoio di Ceri è una strada comunale ma il comune non fa benchè minima manutenzione nè si cura
di tenerla pulita dai rifiuti abbandonati o prevenire questo odioso fenomeno. I residenti non hanno
acqua potabile, come tutta Monteroni, dal 2018 e ATO2 non ha ancora finanziato le opere per
garantire aumenti di residenti, per non parlare del depuratore che già in estate mostra cenni di
saturazione. La situazione ad Olmetto è talmente surreale che anche il suo delegato per Olmetto
sembra essere una entità virtuale che, dopo un primo colloquio nel quale esponemmo questi problemi,
è totalmente sparito segno evidente che non si vuole che Olmetto parta nel modo in cui è stato
approvato dalla Regione. La triste realtà è che, nonostante siamo a distanza di 5 (cinque) anni dalle
deliberazioni di Consiglio e da 3 anni (tre) dalle determine operative il Piano di Lottizzazione Olmetto
è ancora in itinere e non completa per sua stessa ammissione difensiva davanti al TAR, esattamente
come abbiamo sempre affermato noi. Quindi serve un lavoro serio per completare il Piano, come
doveva essere fatto dal 2017 quando inviammo una bozza di cronoprogramma di progetto su cui
cominciare a lavorare. Serve completare i progetti e serve coinvolgere e non forzare la mano. E’
deprimente vedere come tanti lottisti, persone civili, fra cui anziani e fragili vivano nel degrado e
senza essere rispettate nei loro diritti e questo dovrebbe interessare tutti.
Per questo motivo torno a chiedere un incontro pubblico, o un Consiglio Comunale aperto, nel quale
cominciare veramente a discutere, in modo realistico e pacato. Olmetto poteva partire nel 2008 ed era
tutto pronto, mentre oggi siamo ancora solo una grande palude invernale, anche amministrativa, ma
non si dia la colpa ai lottisti di errori ed oltre dieci anni di ritardo a carico del comune.
Massimo Renna